L’esplosione del Bubble Tea: Come Aprire un Bubble Tea in Franchising

L’esplosione del Bubble Tea: Come Aprire un Bubble Tea in Franchising

I consumatori odierni sono alla costante ricerca di novità ed originalità, anche per quanto riguarda l’alimentazione. L’ultimo trend, apprezzato da adulti, bambini ed influencer, è il bubble tea, anche conosciuto semplicemente come boba.

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Che cos’è e dove nasce

Il bubble tea è un drink, che però oltre ad essere bevuto si mastica anche. La parte liquida è composta da latte, animale o vegetale, unito a the o da succhi di frutta, mentre la parte solida è composta originariamente da perle di tapioca, spesso sostituite con varianti golose o salutari come caramelle, gelatine, perle a base di frutta, verdura o succhi, oppure semi di vario genere quali ad esempio quelli di lino o di chia.

Nato in Asia, a Taiwan, negli anni ’80, il boba drink è divenuto presto più popolare dello yogurt o del gelato in tutta l’Asia, diffondendosi in breve anche in America. In Europa, e particolarmente in Italia, il bubble drink è arrivato solo negli ultimi anni. Da prima consumato in prevalenza da chi, per origine o per vacanza, era stato negli U.S.A. o in Asia, il bubble tea ha ben presto conquistato un vasto target di clientela. I bambini lo adorano perché è creativo e colorato, gli adulti perché è un prodotto originale, gustoso e, con le giuste combinazioni, anche salutare, mentre spopola fra blogger ed instagrammer per la sua fotogenicità.

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Perché aprirne uno

Aprire un locale di bubble drink e bubble tea potrebbe ad oggi essere un business di tendenza e, con le dovute accortezze, anche molto remunerativo. Oltre ad offrire la giusta varietà di bubble tea, originali, salutari e golosi, è importante valutare la possibilità di affiancare altri prodotti come yogurt, gelato, frullati e centrifugati, succhi, estratti e spremute, snack a base di frutta e verdura ed altri prodotti di caffetteria o pasticceria.

La diffusione dei bubble drink in Italia è tuttavia dovuta soprattutto alle reti franchising. Di fatti, proprio grazie a questa formula, i primi negozi, pionieri in Italia, specializzati in bubble drink hanno potuto espandere rapidamente la propria rete, a volte anche a livello europeo o internazionale, trasmettendo a tutti gli affiliati il know-how acquisito, nonché le modalità gestionali ed operative ed un format già collaudato, testato e con un menù di sicuro successo e riscontro sul mercato locale.

I vantaggi del franchising

Se aprire un negozio di bubble drink in autonomia potrebbe essere rischioso per chi non ha esperienze imprenditoriali, di gestione o nell’ambito ristorativo, non lo è altrettanto se si sceglie di affidarsi ad una realtà già consolidata, in franchising.

La casa madre è infatti capace di formare, affiancare e sostenere l’affiliato, portandolo verso il successo mediante l’utilizzo di un marchio già conosciuto, delle campagne di promozione centralizzate, di una gestione semplificata nonché di un format “chiavi in mano”, comprensivo cioè di supporto per la ricerca del locale e della selezione del personale, progettazione ed allestimento del negozio, fornitura completa di arredi, attrezzature, software e materie prime nonché accesso ai prezzi di listino vantaggiosi riservati ad una rete dal potere commerciale più elevato rispetto al singolo imprenditore.

Cosa serve: iter, requisiti e costi

Per aprire un negozio di bubble drink in franchising sarà sufficiente un locale di piccole dimensioni (a partire da 20 mq) purché sia sito in una zona strategica e rispettante dei requisiti e degli standard imposti dalla casa madre (metratura minima, bacino di utenza, tipologia di target e di visibilità, ecc).

Generalmente, quando si apre un locale di bubble tea in franchising è la casa madre ad occuparsi di tutto, oppure offre ad ogni modo il proprio supporto all’affiliato per la quasi totalità delle operazioni necessarie, compresa la ricerca del locale, l’allestimento, il disbrigo delle pratiche burocratiche, ecc.

Per quanto riguarda i requisiti legali e burocratici, aprire un bubble drink in franchising richiede:

  • apertura Partita Iva
  • iscrizione al Registro delle Imprese
  • comunicazione di Inizio Attività
  • apertura posizioni INPS ed INAIL
  • attestati SAB ed HACCP
  • permesso per affiggere l’insegna
  • messa a norma del locale che dovrà avere idonea destinazione, impianti a norma a seconda della tipologia di menù, e rispettare gli standard di igiene, sicurezza, agibilità ed urbanistica

Per aprire un locale di bubble tea in franchising, chiavi in mano, servirà un investimento iniziale minimo di circa 10.000 euro, arrivando ad un investimento medio di circa 20.000 euro per format più complessi, per marchi più noti o locali di metrature più ampie.

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