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Quanto Costa Aprire un Bar

In questo articolo scopriamo cosa serve per aprire un bar di successo e quanto costa.
Aprire un bar può essere un modo stimolante e soddisfacente per mettersi in proprio, anche per quegli imprenditori che non possiedono conoscenze approfondite o importanti esperienze pregresse nel settore. Uno degli ostacoli maggiori, oltre all’iter burocratico spesso tortuoso e lungo, è rappresentato dai costi di avvio e gestione relativamente elevati.
Per aprire un bar servirà infatti un investimento importante sia all’avvio che per la gestione ordinaria dell’attività. Con un’attenta pianificazione ed analisi, l’utilizzo di strumenti chiave come business plan e prospetti economici-finanziari, possedendo acume finanziario ed adoperando prudenza, è tuttavia comunque possibile avviare un bar con successo avendo già le idee chiare su cosa serve, sui costi e sugli errori da non commettere.
Leggi anche: Come Aprire un Bar – Guida Completa
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Cosa serve e quali sono i costi per aprire un bar
I costi relativi all’apertura di un bar sono strettamente legati alle specifiche di ogni singola attività. Stimare con accuratezza quanto costa aprire un bar, l’investimento iniziale ed il budget necessario, sarà dunque possibile solamente analizzando, pianificando e progettando ogni dettaglio dell’attività. Strumenti chiave a questo scopo saranno le analisi iniziali e di fattibilità, la progettazione del business e del format del bar, la realizzazione di un business plandettagliato, nonché la redazione di un piano economico-finanziario che tenga conto di tutti i costi, dei potenziali ricavi e guadagni e dei tempi di rientro dall’investimento.
Quando si decide di aprire un bar sarà tuttavia necessario andare incontro a costi iniziali e di gestione comuni a tutte le attività di questa tipologia, come il locale, le utenze, il rifornimento di merce, la promozione, e così via. Questi sono costi di cui è possibile, a titolo esemplificativo, fare una stima per capire a grandi linee quanto costa aprire un bar e cosa serve per aprire un bar di successo.
Vediamo dunque insieme tutti i principali elementi che determinano i maggiori costi di avvio e di gestione e che, di conseguenza, bisogna valutare con cura prima di aprire un bar e per capire esattamente cosa serve e quanto costa aprire un bar.
Attività ex novo o rilevata?
Aprire un bar ex novo oppure rilevare un’attività preesistente presenterà costi differenti. Nel primo caso i costi di avvio possono essere minori ma il tempo e l’impegno necessario all’allestimento, alla scelta dei fornitori, al reperimento di arredi ed attrezzature nonché al consolidamento dell’attività (clientela acquisita e fidelizzata, tempi di rientro dall’investimento) saranno notevolmente più impegnativi. Nel secondo caso si avrà un bar quasi pronto all’uso, con locali già a norma, a fronte tuttavia di costi maggiori da corrispondere al precedente proprietario, al notaio, nonché all’eventuale mediatore nella rilevazione.
Locale e location.
Lo stato di partenza del locale, il suo posizionamento, la metratura, sono tutti elementi che peseranno molto sia in fase di avvio che nella successiva gestione di un bar. I costi aumenteranno proporzionalmente in base al numero di interventi, ristrutturazioni ed adeguamenti necessari per mettere a norma il locale, in base alla visibilità ed al conseguente canone di affitto, in base alla metratura che influirà sia sul numero di attrezzature ed arredi necessari che sui costi inerenti le utenze ed il personale.
Allestimento.
I macchinari, le attrezzature e gli arredi, nonché il bancone e l’allaccio a tutte le reti ed agli impianti di acqua, gas e luce, faranno lievitare non poco i costi di avvio del bar. Risparmiare qualcosa si può reperendo arredi ed attrezzature tramite leasing, comodato oppure sul mercato dell’usato, purché in buone condizioni.
Personale.
Il personale sarà necessario per far fronte agli orari ed ai giorni di maggiore affluenza, andando ad incidere sui costi iniziali e di gestione. Una buona idea per risparmiare è quella di avviare l’attività a conduzione familiare, sfruttando le agevolazioni riservate a questo tipo di impresa.
Marketing e comunicazione.
Anche promuovere l’attività, organizzare un’inaugurazione e creare un sito web sono elementi che non potranno mancare e che peseranno sui costi iniziali e successivi. Un modo per ridurre i costi è puntare maggiormente sulla promozione online (social, banner, mail marketing, presenza sui siti di recensioni, ecc.) che presenta spesso costi inferiori rispetto alla promozione offline tradizionale.
Iter burocratico.
Anche l’iter burocratico, gli adempimenti, le iscrizioni, le consulenze professionali, nonché la formazione di tutto il personale peseranno sui costi iniziali di avvio del bar.
Costi fissi e di gestione.
Infine, per aprire un bar sarà necessario stimare tutti i costi fissi e di gestione generati dallo svolgimento dell’attività come utenze, affitto, rifornimento di merce, organizzazione di eventi periodici, e così via.
Stima dei costi e dell’investimento iniziale
Per aprire un bar ex novo sarà necessario un investimento iniziale che difficilmente scenderà sotto a 80.000 – 100.000 euro. Avviare un bar rilevandolo, invece, presenterà un investimento iniziale che può facilmente arrivare a 120.000 – 140.000 euro.
Aprire un bar partendo da zero richiederà un investimento composto dai seguenti costi principali: almeno 30.000 euro in attrezzature, altri 20.000 euro in arredi, almeno 20.000 euro per l’allestimento e gli interventi di adeguamento, almeno 10.000 euro tra costi iniziali (utenze, personale, adempimenti burocratici), altri 10.000 euro per marketing e comunicazione ed almeno altri 20.000 euro per il primo impianto di materie prime.
L’investimento, così come sopra stimato, per aprire un bar risulta di 110.000 euro.
Per aprire un bar in franchising, invece, i costi sono generalmente più contenuti in quanto si potranno sfruttare le agevolazioni, le semplificazioni, gli accordi, le partnership, le dilazioni di pagamento ed i finanziamenti concessi dalla casa madre agli affiliati, senza contare il potere commerciale del network a cui si accederà, il quale permetterà di ottenere le migliori condizioni di fornitura sul mercato. Anche ottenere un eventuale finanziamento grazie al franchising è nettamente più semplice grazie al supporto dell’azienda madre ed al comprovato successo del format e del business. Inoltre, la casa madre ed il team messo a disposizione offre agli affiliati supporto completo per le analisi iniziali, le analisi dei costi, la previsione dei ricavi e la redazione di un business plan ad hoc.
Aprire un bar in franchising richiede un investimento minimo a partire da circa 10.000 / 20.000 euro, a salire, a seconda della tipologia di format e servizio, della dimensione dell’attività, della notorietà dell’azienda affiliante e dei servizi inclusi nel format.
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Qualche utile consiglio
Prima di aprire un bar, per non sbagliare, è fondamentale che l’imprenditore stesso conosca le meccaniche di costo, investimento, flusso di cassa, IVA, ricavi, e rediga in modo accurato e preventivo, prima dell’apertura, un bilancio ed un business plan in cui definire con precisione, per quanto possibile, i costi fissi e variabili, gli investimenti iniziali, le prospettive di guadagno ed i tempi di rientro dall’investimento. Solo facendo ciò si potrà avere una reale stima dei costi da dover affrontare ed una linea guida per aprire un bar realmente redditizio e di successo.
Se l’idea è buona, il format originale, il progetto di apertura del bar fattibile e solido, ma non si possiedono le risorse finanziarie necessarie all’avvio, un utile strumento possono essere i diversi finanziamenti proposti dalla Regione, dai Fondi Europei o da Invitalia. Periodicamente vengono infatti emessi bandi per finanziamenti agevolati o a fondo perduto. E se non doveste trovare il finanziamento per voi (spesso vengono riservati all’imprenditoria giovanile, femminile o ad attività ecologiche o innovative), allora potrete tentare di chiedere un finanziamento o un micro credito presso gli istituti privati.
Un’altra opzione per usufruire di facilitazioni di pagamento, dilazioni, leasing o comodato d’uso gratuito dei macchinari, delle attrezzature e degli arredi, nonché per avere sconti riservati e condizioni vantaggiose per la fornitura della merce, il materiale promozionale, e così via, è quella di aprire un bar in franchising. Entrare a far parte di una catena di bar in franchising garantisce infatti un format chiavi in mano, l’accesso ai fornitori convenzionati, l’utilizzo di un forma collaudato e di un marchio noto, nonché un supporto, un’assistenza ed una formazione a 360°, che ridurranno il rischio imprenditoriale e consentiranno di ridurre anche l’investimento iniziale necessario.
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